venerdì 20 gennaio 2012

Nell'Ultimo poist sul phanteon abbiamo
parelato di Atena,
Figlia di Zeus e di Metide.
Vedimao di fare un veloce carreggiata,visto che
come abbaimo capito Zeus era un pò...libertino e ci ha lasciato miglioni di figli e figlie!!!!


MNEMOSINE E LE MUSE

L'importanza delle muse nella mitologia antica fu assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche patrone.

Il numero delle muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato intorno al IV sec a.C. I loro nomi erano:

* Calliope, dalla bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
* Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
* Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
* Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
* Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
* Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
* Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
* Tersicore, che si diletta della danza, la Danza, con plettro e lira;
* Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo

I sacrifici dedicati a loro prevedevano l'uso di acqua, latte e miele. Il loro culto, diffusosi dalla Beozia in tutto il mondo greco, giunse anche a Roma. Benchè non fossero oggette di vera e propria divinazione, venivano comunque considerate come protettrici delle Arti; qui vennero considerate parallelamente alle Camene.


ZEUS E SELENE

Selene (in greco Σελήνη, "luna") è la dea della luna, figlia di Iperione e Teia, sorella di Elio (il sole) ed Eos (l'aurora).

Selene è la personificazione della luna piena, insieme ad Artemide (la luna nuova), alla quale è a volte assimilata, ed a Ecate, la luna calante).

La dea viene generalmente descritta come una bella donna con il viso pallido, che indossa lunghe vesti fluide bianche od argentate e che reca sulla testa una luna crescente ed in mano una torcia.

Molte rappresentazioni la raffigurano su un carro trainato da buoi o su una biga tirata da cavalli, che insegue quella solare.

Fu sposa di Zeus, dal quale ebbe Pandia ed Erse (la rugiada).

Ebbe una relazione con Pan, che per sedurla si travestì con un vello di pecora bianca e Selene vi salì sopra.

Un altro mito che la riguarda è quello dell'amore per Endimione, re dell'Elide. Selene si innamorò del bellissimo giovane ed ogni notte lo andava a trovare mentre dormiva in una grotta del monte Latmo, in Asia Minore.

Pur di poterlo andare a trovare ogni notte, Selene gli diede un sonno eterno e dalla relazione nacquero cinquanta figlie.

Da lei ebbe tre figli:
Ersa
Pandia
Il leone di Nemea


ZEUS E TEMI

Evvai con una mega sfilza di figlioli!


Astrea
Nemesi

Le ore:

Le Ore erano sorelle delle Moire e venivano considerate le portinaie dell'Olimpo.

In origine erano tre e simboleggiavano il regolare scorrere del tempo nell'alterna vicenda delle stagioni (primavera, estate ed autunno fusi insieme, inverno); poi ne fu aggiunta una quarta (allusione all'autunno); in epoca romana finirono col personificare le ore vere e proprie, divenendo 12 e da ultimo 24. Le ore si presentano in duplice aspetto:

* in quanto figlie di Temi (l'Ordine universale) assicuravano il rispetto delle leggi morali;
* in quanto divinità della natura presiedevano al ciclo della vegetazione.

Questi due aspetti spiegano i loro nomi:

* Eunomia, la Legalità;
* Diche, la Giustizia;
* Irene, la Pace;

oppure:

* Tallo, la Fioritura primaverile;
* Auso, il Rigoglio estivo;
* Carpo, la Fruttificazione autunnale.

Le Ore sorvegliavano le porte della dimora di Zeus sull'Olimpo (le aprivano e le richiudevano disperdendo o accumulando una densa cortina di nuvole), servivano Giunone - che avevano allevata -, attaccavano e staccavano i cavalli dal suo cocchio e da quello di Elio; inoltre facevano parte del corteo di Afrodite - insieme con le Cariti - e di Dioniso.

Gli antichi le rappresentavano come leggiadre fanciulle stringenti nella mano un fiore o una pianticella, immaginandole peraltro brune ed invisibili con riferimento alle ore della notte; ma, se si eccettua un presunto matrimonio di Carpo con Zéfiro, non ne fecero le protagoniste di alcuna leggenda. Le onoravano con un culto particolare ad Atene (dove gli consacrarono un tempio), ad Argo, a Corinto, ad Olimpia.

Prima Generazione
Auso
Carpo
Tallo

Seconda Generazione
Diche
Irene
Eunomia

Terza Generatione
.Ferusa
Euporia
Ortosia

Le Moire :




Le Moire è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi o secondo altri di Ananke[1]. Ad esse era connessa l'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona.

Erano tre: Cloto, che filava lo stame della vita; Lachesi, che lo svolgeva sul fuso e Atropo che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile. La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa. Si pensava ad esempio che Sofocle, uno dei più longevi autori greci (90 anni), avesse avuto in sorte un filo assai lungo.

Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l'Ade. Il sensibile distacco che si avverte da parte di queste figure e la loro totale indifferenza per la vita degli uomini accentuano e rappresentano perfettamente la mentalità fatalistica degli antichi greci.

Pindaro, in epoca più tarda, le indicò invece come le ancelle di Temi, al suo matrimonio con Zeus.

Esse agivano spesso contro la volontà di Zeus. Ma tutti gli dei erano tenuti all'obbedienza nei loro confronti, in quanto la loro esistenza garantiva l'ordine dell'universo, al quale anche gli dei erano soggetti.

Si dice che avessero un solo occhio che usassero a turno.



Con questo post
chiuso definitivamente il capitolo su Zeus,
da qui in poi tratteremo el altre divinità dell'Olimpo.
Chi volesse darmi una mano e postare qualcosa è il benvenuto!!



Dalla Saggezza diDeboraSelma

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