venerdì 20 gennaio 2012

Atena (greco: Ἀθηνᾶ, Athēnâ, o Ἀθήνη, Athénē. In dorico: Ἀσάνα, Asána), figlia di Zeus e della sua prima moglie Metide, era la dea della sapienza, particolarmente della saggezza, della tessitura, delle arti e, presumibilmente, degli aspetti più nobili della guerra, mentre la violenza e la crudeltà rientravano nel dominio di Ares.

La sapienza rappresentata da Atena comprende sia le conoscenze tecniche usate nella tessitura e nell'arte di lavorare i metalli, sia l'astuzia (Metis) propria di personaggi come Odisseo. I suoi simboli sacri sono la civetta e l'ulivo.

Atena ha sempre con sé la sua civetta, indossa una corazza di pelle di capra chiamata Egida donatale dal padre Zeus ed è spesso accompagnata dalla dea della vittoria Nike. Quasi sempre viene rappresentata mentre porta un elmo ed uno scudo cui è appesa la testa della Gorgone Medusa, dono votivo di Perseo. Atena è una dea guerriera ed armata: nella mitologia greca appare come protettrice di eroi come Eracle, Giasone ed Odisseo. Non ebbe mai alcun marito od amante, e per questo era conosciuta come "Athena Parthenos" (La vergine Atena), da cui il nome del più famoso tempio a lei dedicato, il Partenone sull'acropoli di Atene. Dato il suo ruolo di protettrice di questa città, è stata venerata in tutto il mondo greco anche come "Athena Polis" (Atena della città). Il suo rapporto con Atene era davvero speciale, come dimostra chiaramente la somiglianza tra il suo nome e quello della città.

Il culto della dea Atena nell'area Egea risale probabilmente ad epoche preistoriche.Si sono trovate prove del fatto che nell'antichità Atena fosse vista essa stessa come una civetta, o comunque si trattasse di una Dea-uccello: nel terzo libro dell'Odissea assume la forma di un'aquila di mare. La sua egida decorata potrebbe rappresentare ciò che rimane delle ali di cui era dotata, dal momento che sulle decorazioni di antichi vasi in quel modo viene ritratta .

È possibile che il nome "Athena" sia di origine Lidia.Potrebbe trattarsi da una parola composta, derivata in parte dal tirreno "ati", che significa "madre", ed in parte dal nome della dea Hurrita Hannahannah che spesso è abbreviato in "Ana". Sembrerebbe fare la sua comparsa in una singola iscrizione in lingua micenea nelle tavolette in scrittura Lineare B : in un testo facente parte del gruppo delle "Tavolette della stanza del carro" rinvenute a Cnosso , la più antica testimonianza di scrittura lineare B, si trova "A-ta-na-po-ti-ni-ja" "/Athana potniya/". Sebbene questa frase venga spesso tradotta come "Padrona Atena", letteralmente significa "la potnia di At(h)ana", che probabilmente vuol dire "La dama di Atene" : non è comunque possibile stabilire con certezza se vi sia una connessione con la città di Atene. Si è rinvenuta anche la forma "A-ta-no-dju-wa-ja" "/Athana diwya/", la cui parte finale è la scomposizione in sillabe in Lineare B di quella che greco è conosciuta come "Diwia" (in miceneo "di-u-ja" o "di-wi-ja") – ovvero "divina"- Atena, attributo della dea della tessitura e delle arti.

Nel suo dialogo Cratilo, Platone fornisce un'etimologia del nome di Atena basta sul punto di vista degli antichi Ateniesi,] sostenendo che derivi da A-theo-noa (A-θεο-νόα) o E-theo-noa (H-θεο-νόα), che significa "la mente di Dio". Platone ed Erodoto notarono anche che in Egitto, nella città di Sais, si adorava una dea il cui nome in egiziano era Neith [10] e la identificano con Atena.

NOMI DI ATENA

Da Omero in poi, l'epiteto di Atena più comunemente usato in poesia è "glaukopis” (γλαυκώπις), che viene solitamente tradotto come "con lo sguardo scintillante" o "dagli occhi lampeggianti". Il termine è una combinazione di "glaukos" (γλαύκος, che significa "lucente", "argenteo" e, in epoche più tarde "blu-verdognolo" e "grigio") e "ops" (ώψ, "occhio" o talvolta "viso"). È interessante notare che "glaux" (γλαύξ, civetta) deriva dalla medesima radice, probabilmente per i particolari occhi di cui è dotato l'animale. La figura di quest'uccello capace di vedere di notte è strettamente legata alla dea della saggezza: a partire fin dalle prime raffigurazioni è dipinta con la civetta appollaiata sulla testa. In epoca arcaica Atena potrebbe essere stata una dea-uccello simile a Lilith o alla dea raffigurata con ali ed artigli da civetta sul Rilievo di Burney, un rilievo in terracotta mesopotamico degli inizi del secondo millennio a.C.

Atena Tritogeneia


Nell' Iliade (4.514), negli Inni omerici e nella Teogonia di Esiodo viene attribuito ad Atena il singolare epiteto di "Tritogeneia". Il significato di questo termine non è chiaro: sembrerebbe voler dire " nata Tritone", forse riferendosi al fatto che secondo alcuni antichi miti suo padre era il dio del mare[11] o, ipotesi ancor più dubbia, che fosse nata nei pressi del lago Tritone che si trova in Africa. Un altro possibile significato è "tre volte nata" o "terza nata", riferendosi a lei come terza figlia di Zeus oppure alludendo al fatto che era nata da Zeus, da Metide ed anche da sé stessa; varie leggende la indicano infatti come figlia successiva rispetto ad Artemide ed Apollo, al contrario di altre che ne parlano come della primogenita.



Pallade Atena

Un suo appellativo molto frequente è "Pallade Atena" ("Παλλάς Αθηνά"). L'epiteto deriva da un'ambigua figura mitologica chiamata Pallade, talvolta maschio talvolta femmina che, al di fuori della sua relazione con la dea, è citata soltanto nell'Eneide di Virgilio. Secondo alcune versioni della leggenda Atena uccise Pallade per errore, come ad esempio in una versione Pelasgia secondo la quale Pallade era una compagna di giochi della giovane Atena che la uccise per sbaglio mentre simulavano un combattimento: Atena prese quindi il nome di Pallade in segno di lutto per dimostrare il suo rimorso.[12] Nell'Inno omerico ad Hermes, Pallade era invece il padre della dea della luna Selene. In altre versioni ancora si trattava di uno dei Giganti che Atena uccise nella Gigantomachia. Le cose però potrebbero essere andate in maniera ancora diversa , ed Atena aver soppiantato una precedente mitica Pallade assorbendola nella sua figura in modo meno "traumatico", quando questa divenne dapprima Pallas Athenaie (Pallade di Atene) come Hera di Argo era "Here Argeie", ed infine Pallade Atena cambiando lentamente ma completamente identità.[13] Per gli Ateniesi, d'altronde, ella era semplicemente "La Dea" (he theos), senz'altro un epiteto molto antico.


NASCITA DI ATENA

Tra gli dei dell'Olimpo Atena viene ritratta come la figlia prediletta di Zeus, nata già adulta ed armata dalla sua fronte dopo che egli ne aveva mangiato la madre, Metide. Varie sono le versioni riguardo alla sua nascita. Quella più comune dice che Zeus si coricò con Metide, dea della prudenza e della saggezza, ma subito dopo ebbe paura delle conseguenze che ne sarebbero derivate: una profezia diceva che i figli di Metide sarebbero stati più potenti del padre ,[16]fosse stato anche lo stesso Zeus. Per impedire che questo si verificasse, subito dopo essersi giaciuto con lei, Zeus indusse Metide a trasformarsi in una mosca e la inghiottì, ma era ormai troppo tardi: la dea aveva infatti già concepito un bambino. Metide cominciò immediatamente a realizzare un elmo ed una veste per la figlia che portava in grembo, e i colpi di martello sferrati mentre costruiva l'elmo provocarono a Zeus un dolore terribile. Così Prometeo (oppure, a seconda delle versioni, Efesto, Ermete o Palemone) aprì la testa di Zeus con un'ascia bipenne ed Atena ne balzò fuori già adulta ed armata e Zeus in questo modo uscì, malconcio ma vivo, dalla brutta disavventura.

Alcuni frammenti attribuiti alla storia dal semi-leggendario Sanchuniathon, che si dice essere stata scritta prima della guerra di Troia, suggeriscono che Atena sia invece la figlia di Crono, un leggendario re di Biblo che si dice avesse viaggiato per il "mondo inabitabile" ed avesse lasciato l'Attica in eredità ad Atena.

ATENE
Atena era in competizione con Poseidone per diventare la divinità protettrice della città che, all'epoca in cui si svolge questa leggenda, ancora non aveva un nome. Si accordarono in questo modo: ciascuno dei due avrebbe fatto un dono agli Ateniesi e questi avrebbero scelto quale fosse il migliore, decidendo così la disputa. Poseidone piantò al suolo il suo tridente e dal foro ne scaturì una sorgente. Questa avrebbe dato loro sia nuove opportunità nel commercio che una fonte d'acqua, ma l'acqua era salmastra e non molto buona da bere. Atena invece offrì il primo albero di ulivo adatto ad essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l'ulivo e quindi Atena come patrona della città, perché l'ulivo avrebbe procurato loro legname, olio e cibo. Si pensa che questa leggenda sia sorta nel ricordo di contrasti sorti nel periodo Miceneo tra gli abitanti originari della città e dei nuovi immigrati.

Una diversa versione della leggenda dice che Poseidone offrì in dono, anziché la sorgente, il primo cavallo, ma gli Ateniesi scelsero comunque il dono di Atena. Si può tra l'altro supporre che uno dei motivi per cui la scelta dei cittadini si orientò in questo senso, fu che Poseidone era considerato una divinità molto difficile da compiacere, che spesso aveva causato distruzioni anche nelle città delle quali era patrono. Atena rappresentava quindi un'alternativa migliore per il suo carattere meno violento.


Dalla Saggezza diDeboraSelma

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